Teatro e i suoi multipli è parte integrante della x edizione del Festival Teatro Fra le Generazioni.
Teatro fra le generazioni è l’unico festival toscano che si occupa prioritariamente della scena che si rivolge ai più giovani e che nel tempo si è guadagnato l’attenzione di artisti e operatori per la sua vocazione nel creare occasioni di confronto e studio su varie tematiche che riguardano il rapporto fra teatro e il vasto pubblico delle nuove generazioni. La giornata ha l’obiettivo di formare un gruppo di lavoro composto da studiosi, operatori, artisti interessati all’osservazione del rapporto, esistente o possibile, fra linguaggio teatrale e utilizzo drammaturgico e scenico delle tecnologie comunicative e audiovisuali contemporanee. Un gruppo che possa proseguire nel tempo il suo lavoro trovando nel Festival e nel territorio di Residenza di Giallo Mare Minimal Teatro, che si estende dal territorio Empolese Valdelsa al Valdarno inferiore Pisano, una casa, un “hub” di sperimentazione teorico – pratica sul teatro e i suoi multipli, sulla tecnologia poetica della macchina scenica contemporanea, sempre più in equilibrio fra reale e virtuale. Una scena addizionata di protesi tecnologiche che in particolare guardi alla vasta platea dei più giovani, delle famiglie e delle scuole. Un gruppo di studio al quale ad oggi hanno dato la propria adesione critici del settore come Annamaria Monteverdi (Università di Milano e Pisa) Mario Bianchi (Eolo, Histryo) Nella Califano (Altre Velocità), studiosi come Giorgio Testa(Casa dello spettatore), direttori di Festival e Teatri come Tonio De Nitto (Kids) e Cira Santoro (Teatro Betti di Casalecchio) o artisti come Carlo Presotto e Paola Rossi (La Piccionaia) Davide Venturini (Tpo) Marco Ferro (Riserva Canini) Silvano Antonelli (Uno Teatro)Luana Gramegna (Zaches)Simone Martini (Kanterstrasse) Giovanni Guerrieri (Sacchi di sabbia) Vania Pucci e Renzo Boldrini (GIALLOMARE MINIMAL TEATRO). Il gruppo di lavoro sarà invitato a visionare alcune performance che sperimentano differenti format di un’operatività possibile fra scena e pubblico in remoto: OZZ di Kanterstrasse, Olga e Arturo del TPO, Sibylla Tales di Zaches, Dialoghi degli Dei di Sacchi di Sabbia, Il gatto con gli stivali di Riserva Canini/Campsirago Residenza. Performance che saranno contestualmente visionati on-line da bambini/ragazzi delle scuole del territorio oltre che da un gruppo di adulti. Cittadini, spettatori neofiti quanto attivi, che da tempo osservano la scena teatrale con un progetto di formazione del pubblico denominato Casa Teatro. Le motivazioni che ci spingono a questo percorso di studio sono legate ad un momento storico segnato dal distanziamento del pubblico, ma ricco di esperimenti che con differenti strategie, mettono in gioco i linguaggi teatrali, tramite tecnologie comunicative vecchie e nuove, per creare opere, processi, in/formazione a “distanza” .Un tempo pandemico che ha reso improvvisamente visibile una ricerca in atto da decenni nei palcoscenici ma spesso vissuta più come un tradimento che come una possibile innovazione del teatro contemporaneo per le nuove generazioni. Potendo , come compagnia, contare sull’argomento una storia che ha radici profonde, cercheremo di contribuire al dibattito in corso su questi temi sulla base di un possibile confronto. L’animazione teatrale, una prassi non definibile “tout court” come teatro, è stata negli anni ’60/70 la palestra pratico teorica sulla quale si è fondata la successiva nascita di un’area produttiva e progettuale: il Teatro per Ragazzi. Qualcosa di simile, a nostro avviso, sta accadendo oggi con le sperimentazioni in corso fra gioco teatrale e tecnologie. In quest’ ottica invitiamo tutti a contribuire a questo dibattito , non dividendosi aprioristicamente su come etichettare questo fenomeno, se porlo dentro o fuori il perimetro del teatro, ma concentrandosi a comprenderne le possibili valenze innovative trasferibili , con diverse finalità, nel nostro lavoro quotidiano anche quando i teatri torneranno ad essere normalmente aperti. A presto
Vania e Renzo