«Cosa significa creare una macchina completamente autonoma, indipendente dal controllo umano? E cosa succede quando una macchina del genere diventa parte di un corpo umano? Potrebbe questo aiutarci a capire che il potere del corpo umano è la sua capacità di essere diverso e di prendere forme e identità inaspettate?».
Sono queste le domande a partire dalle quali i due artisti e studiosi italiani (ma con base a Berlino) Marco Donnarumma – performer e sound artist premiato nei più importanti festival del mondo, tra cui il celebre Ars Electronica nel 2017 – e Margherita Pevere – artista visiva e bioartist riconosciuta internazionalmente – costruiscono Eingeweide. Nello spazio performativo i corpi dei performer si confrontano con una protesi robotica chiamata Amygdala, guidata da algoritmi di intelligenza artificiale che le permettono di apprendere in tempo reale, attraverso prove ed errori, come muoversi ed esistere sulla scena.
I suoni dei movimenti dei performer sono ri-sintetizzati e trasformati in un’esperienza auditiva potente e viscerale capace di sommergere letteralmente lo spettatore. Uomo e macchina lottano per accedere a una nuova forma d’identità ibrida e s’influenzano reciprocamente in una connessione di corpo e psiche capace di ridefinire il concetto d’intimità e il nostro immaginario del corpo e del suo rapporto con le nuove tecnologie.
Marco Donnarumma in collaboration with Margherita Pevere
Eingeweide