È un Lepage al cento per cento quello che prende vita in questi giorni sul palcoscenico dello Schaubühne di Berlino, diretto da Thomas Ostermeier: in questa produzione tutta tedesca Glaube, Geld, Krieg und Liebe (Fede, denaro, guerra e amore), debuttata il 3 ottobre con enorme tributo da parte del pubblico, riconosciamo molti elementi del suo Teatro. L’intrigante drammaturgia ramificata (condivisa con Nils Haarmann) già vista nello storico The Seven Streams of the River Ota (creato con l’équipe Ex Machina nel 1995 e ripreso nel 2018) e in Lypsinch, la scenografia minimale e trasformista e la tecnologia video che si adatta alla storia senza mai sovraccaricarla (come in 887), l’adozione del linguaggio cinematografico.
Si aggiunga a questo, la straordinaria bravura degli attori dello Schaubühne e la loro capacità ad allinearsi al “metodo Lepage”, in cui la drammaturgia viene creata direttamente sul palcoscenico e continuamente modificata a partire dalle improvvisazioni degli attori e dal loro contributo creativo. Come si intuisce dal titolo e dall’ immagine con cui si apre il sipario, cioè i quattro schermi che mostrano i quattro semi delle carte (fiori, denari picche e cuori/spade, coppe, denari e bastoni), si fa teatro e contemporaneamente si gioca, mescolando nel mazzo le vite dei personaggi, distribuendole sul tavolo/palcoscenico sulla base della loro aderenza ai simboli corrispondenti: fede, soldi, guerra e amore….
Glaube, Geld, Krieg und Liebe, Photo: © Gianmarco Bresadola, 2024
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