Artisti del territorio entrano in dialogo attraverso medium differenti con la Sala delle Mura Greche della BRAU – Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica della Federico II, un luogo intriso di storia, in cui è ancora possibile creare una connessione tra la cultura del passato e l’arte contemporanea.
“Linguaggi Partenopei” continua il suo programma con Matilde De Feo | In the Mouth for Cinema, saranno presentati quattro video monocanali che mettono in risalto la sua personale ricerca artistica e produzione cross-mediale. Le sue opere sono forme ibride tra scrittura scenica e video, di interazione tra live performance e virtuale, con il leitmotiv in questa occasione della della verbalizzazione del corpo.
Dal bellissimo testo di Valentina Apicerni
Era il 1972 quando con “Your Mouth” Franz Zappa lanciò l’album Waka/Jawaka, lo stesso anno in cui al Lincoln Center di New York va sulla scena “Not I” di Samuel Beckett. Su un palco buio, una figura oscurata e una Bocca femminile logorroica e illuminata dal basso.
I video di Matilde di De Feo, tra cui il sui “Non Io” (2006), sono questa sovrapposizione di forme, un lavoro cross-mediale tra discipline e tecniche, tra pulsioni creative ed erotiche, di interferenze tra corporeità e virtuale.
Una sfida ad oggi, in cui la linguistica moderna ci dice che sono le parole a far nascere le cose in quanto conosciamo solo ciò che può essere nominato, ossia che i limiti del linguaggio sono i limiti del mondo conosciuto, ma con Žižek, “questo non ci obbliga a lasciare che esso parli al posto nostro”.
Con Matilde De Feo l’azione performativa e la scrittura scenica si integrano in una rielaborazione elettronica, quindi prettamente contemporanea e sperimentale, che va al di là delle possibili categorizzazioni di video-teatro o digital performance -le categorie tendono sempre alla chiusura- in un lavoro di intersezione di linguaggi, di vite, e di ruoli.