Un altro artista, collega, amico, persona di valore della Scuola di Nuove tecnologie di Brera ci ha lasciato: Ezio Cuoghi, 58 anni, regista teatrale e cinematografico, autore, pioniere della videoarte, creatore dell’etichetta artistica Lime Art (con Daniele Paolin, Daniele Suffritti e Carlo Ansaloni) con cui creava installazioni e spettacoli interattivi. La sua attività artistica inizia nel 1989, collaborando con il Centro Video Arte delle Civiche Gallerie del Palazzo dei Diamanti di Ferrara.Dal 1994 inizia una ricerca drammaturgia, performativa ed artistica, che coniuga i linguaggi dell’Arte e della Scienza, collaborando con diverse Università italiane. Da questa ricerca nascono lavori come‘L’Orizzonte degli Eventi’ (sul concetto di Tempo) in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Ferrara; e‘L’Elica Flessibile’ (sull’ingegneria genetica) con più Dipartimenti di Biologia Molecolare e Genetica di diverse Università italiane.
Ancora, sulla medesima traccia di ricerca, produce con il CentroVideoArte di Ferrara e le Università di Ferrara e Bologna, in collaborazione con la compagnia di danza Virgilio Sieni, e il DIST di Genova, ‘L’Ala dei Sensi’ (sul tema della percezione); e successivamente, nel 2004, per la produzione de ITeatri di Reggio Emilia e in collaborazione con l’Aterballetto, ‘Azione simultanea’, riprendendo l’indagine sul concetto di Tempo.
Nel 2007, per la produzione del Festival delle Meraviglie di Dolo, e in collaborazione con la compagnia di danza di Roberto Castello, realizza ‘Open rehearsal #3’.
Sono davvero senza parole, ci ha lasciato negli stessi giorni in cui due anni fa ci lasciava Paolo Rosa e ancora prima Antonio Caronia. Compagni di lavoro, studiosi e artisti raffinati, intellettuali con cui generazioni di giovani artisti hanno studiato. Ezio è stato l’amico che mi ha accompagnato nel mio primo apparire nell’aula di Brera, il direttore che faceva battaglie per i contrattisti.
Caro Ezio, in quel giardino borgesiano dei sentieri che si biforcano, sicuramente pieno di cavi, sensori e monitor ci troveremo tutti un giorno. So che ti sarai portato dietro quel gilet di pelle da cui non ti separavi mai e che ti faceva motobiker d’assalto. Che cos’è la vita…..Sono felice di aver fatto un bel cammino della mia vita professionale insieme a te. Brera ti deve tantissimo.
Intervista a Cuoghi, 2008.
Anna Monteverdi: Quale sono a tuo avviso le proposte più innovative apparse ultimamente sul piano della tecnodrammaturgia a livello nazionale e internazionale e in che modo si può configurare, dalla tua esperienza di tecnoartista, una progettazione proficua e alla pari tra sistemi interattivi, drammaturgia e scrittura scenica?
Ezio Cuoghi: Beh, le ricerche in corso sono molte, e molte di queste sono davvero degne di attenzione. In particolare direi che quelle che mi appaiono più interessanti sono quelle che affrontano il problema dell’interazione multilocata e multimodale. A mio avviso questo è un nodo di interesse particolarmente significativo oggi. La questione del rapporto tra sistemi interattivi, drammaturgia, e scrittura scenica è una questione che chi opera probabilmente non si pone più. L’interazione è una forma di processo che sottintende una sorta di fenomenologia emergente insita nell’opera. E un ‘fenomeno emergente’ è un risultato non sempre prevedibile e certo. Il progetto drammaturgico è dunque una formula quasi alchemica, che contiene gli elementi e le condizioni di una possibile ‘risonanza estetica’.
Anna Monteverdi: Come concili la tua attività di artista “intermediale” con quella di docente e di direttore ?
Ezio Cuoghi: Nell’unico modo possibile: con la passione. La passione dell’operare come artista, e la passione per la ricerca e la formazione. Lavorare ad un progetto artistico e vederlo realizzato spesso entusiasma tanto quanto coordinare questo nostro dipartimento. La mia carriera professionale nasce in teatro, prima come attore e poi come regista. E forse da qui nascono i miei interessi maggiori: da un lato i linguaggi che ho sempre vissuto nel loro interagire, soprattutto interessandomi del rapporto fra Arte e Scienza, e a cui ho dedicato molti dei miei lavori; e dall’altro l’interazione, appunto, che secondo me rappresenta la modalità e la forma dell’opera che più di ogni altra ha la forza di offrire (…o soffrire…) la relazionalità. Muoversi e lavorare con colleghi che amano il loro lavoro, e vedere crescere giovani artisti che si dedicano alle loro ricerche artistiche con entusiasmo e intelligenza non è male …Non tutti i giorni, naturalmente…
Ezio Cuoghi: Nato a Mantova nel 1957, si laurea in Istituzioni di Regia con Luigi Squarzina al D.A.M.S. di Bologna nel 1985, con una tesi, poi successivamente pubblicata, sulla figura del ‘grande attore’ ottocentesco. Già dal 1981 inizia l’attività di attore professionista lavorando principalmente con la compagnia bolognese dei Teatro Nuova Edizione, e partecipando a diverse produzioni in collaborazione con teatri, televisione e radio, in particolare con la Biennale Teatro di Venezia e la RAI. Nel 1999 organizza e produce per conto della Regione Marche e del Comune di Macerata uno dei primi Festivals italiani sulle applicazioni performative delle nuove tecnologie mediatiche dal titolo‘Internet City Works’. Dal 1998 partecipa a diverse mostre espositive con opere istallative interattive.