Giacomo Verde (Cimitile 1956-Lucca 2020), videoartista e tecnoperformer, ha dedicato tutta la vita alla creazione di un’arte sociale, impegnata e partecipata con uso delle tecnologie analogiche, digitali e della rete; Verde è stato un instancabile sperimentatore delle nuove tecnologie, pur privilegiando sempre l’uso di una tecnologia povera, alla portata di tutti, ogni volta reinventata in relazione alle mutate esigenze espressive.
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Il presente volume segue, a distanza di poco più di un anno, il precedente testo intitolato Giacomo Verde. Attraversamenti tra teatro e video (1986-1992), pubblicato sempre per Milano University Press. La ricerca è continuata in questo volume che intende mostrare il lavoro dell’artista nel periodo 1992-2002 attraverso materiali preparatori per le opere e le performance interattive che permettono di evidenziare l’importanza del disegno come medium sostanziale del processo creativo tecnologico di Verde.
Biografia autore
Anna Maria Monteverdi, Università degli Studi di Milano
Esperta di Digital Performance, è Professoressa Associata di Storia del Teatro all’Università Statale di Milano (Dipartimento Beni Culturali e Ambientali) e docente di Drammaturgia multimediale e Storia della Scenografia. È fondatrice e direttrice della rivista accademica Connessioni remote dedicata a Arte, Teatro tecnologico e Artivismo. Ha pubblicato: Leggere uno spettacolo multimediale (Dino Audino, 2020), Memoria, maschera e macchina nel teatro di Robert Lepage (Meltemi, 2018), Nuovi media, nuovo teatro (FrancoAngeli, 2011), Rimediando il teatro con le ombre, le macchine, i new media (Giacché, 2014) e, con Andrea Balzola, Le arti multimediali digitali (Garzanti, 2004-2019). È curatrice della mostra Giacomo Verde. Liberare Arte da Artisti (Sp, Camec, 2022).