Luce. Scienza Cinema Arte – 14 novembre 2015 – 17 gennaio 2016 Palazzo del Governatore, Parma
Tra i numerosi eventi promossi dall’Università di Parma, con la co-organizzazione di Comune di Parma e IMEM–CNR e in sinergia con numerosi altri soggetti e istituzioni, in occasione dell’Anno Internazionale della Luce e delle tecnologie basate sulla luce, proclamato dall’UNESCO per il 2015, si inserisce la mostra Luce. Scienza Cinema Arte, allestita al Palazzo del Governatore dal 14 novembre al 17 gennaio.
Articolata in tre sezioni, la mostra indaga la luce dal punto di vista fisico-chimico e nelle sue applicazioni in ambito estetico: illustra, attraverso numerosi straordinari apparecchi, la storia delle tecnologie della visione che hanno portato alla nascita e all’affermazione del cinema e anche, nella sezione dedicata ad arte e fotografia, a cura di Cristina Casero con Jennifer Malvezzi, gli esiti in ambito artistico e fotografico dell’uso della luce. Attraverso più di ottanta opere — molte delle quali provenienti dalle collezioni CSAC — tra lavori di matrice fotografica, film, video e installazioni, tutti incentrati sull’uso della luce, la rassegna intende indagare, in primo luogo, le più interessanti esperienze italiane nell’ambito delle sperimentazioni con la luce.
In occasione di questa mostra, si è deciso di circoscrivere il campo di indagine ad uno specifico ambito di ricerca, che viene affrontato senza alcuna pretesa di esaustività ma con la volontà di proporre una riflessione intorno alle “scritture della luce”, ossia a quelle opere per la cui realizzazione gli autori hanno utilizzato la luce come strumento diretto di scrittura o hanno usato direttamente la materia luminosa come mezzo espressivo. A partire dalle sperimentazioni sul linguaggio fotografico di Luigi Veronesi, Franco Grignani e Nino Migliori, si sono raccolte opere in cui gli autori hanno assunto il segno di luce come elemento di base della comunicazione visiva, in un arco di tempo compreso tra il secondo dopoguerra ai giorni nostri. Così, in mostra, accanto agli interventi di artisti che hanno utilizzato il neon, la fibra ottica o altre soluzioni analoghe per realizzare installazioni luminose, ci sono opere di autori che lavorano con la luce, o sulla luce, in differenti e personali accezioni.
Questa esposizione intende, quindi, restituire un’idea della fertilità e della ricchezza offerte dall’impiego della luce nelle espressioni artistiche, suggerendo quanto sia variegato e multiforme un ambito di ricerca che, a partire dagli anni Settanta, si estende anche al video, al film d’artista e alla performance, campi nei quali la scrittura diretta della luce ha contribuito al raggiungimento di esiti di grande interesse. In questo senso, di particolare rilievo è il fatto che, esclusivamente per la giornata inaugurale, dalle ore 17,00, verranno ri-eseguite per gli spettatori alcune storiche performance.
Gustavo Frigerio sarà protagonista di Quiesciente, obliqua, una performance ideata da Ferruccio Ascari e eseguita dai due per la prima volta nel 1981; Andrea Granchi mostrerà due sue storiche pellicole, Teoria dell’Incertezza (1978) e Morte del movimento (1974), quest’ultima proiettata solo per l’opening in 16 mm. Entrambi i film verranno sonorizzati dall’artista con l’aiuto del pubblico; lo storico Film a strisce (La petite mort) del 1976 verrà proiettato e sonorizzato dal vivo da Michele Sambin, in una versione inedita.
Artisti presenti in mostra al Palazzo del Governatore: Vincenzo Agnetti, Andrea Aquilanti, Ferruccio Ascari, Carlo Bernardini, Cioni Carpi, Maurizio Cattelan, Antonio Cavadini, Mario Cresci, Bruno Di Bello, Marco Di Giovanni, Andrea Granchi, Franco Grignani, Alice Guareschi, Kensuke Koike, Francesco La Fosca, Silvia Lelli, Marco Lodola, Claudia Losi, Paola Mattioli, Antonella Mazzoni, Nino Migliori, Ugo Mulas, Maurizio Nannucci, Germano Olivotto, Luca Patella, Concetto Pozzati, Antonio Rovaldi, Michele Sambin, Aldo Tagliaferro, Roberto Taroni, Giorgio Tentolini, Luigi Veronesi, Silvio Wolf e Michele Zaza.
Il racconto dispiegato dalle opere scelte per l’occasione nell’Archivio-Museo del CSAC all’Abbazia di Valserena a Paradigna e selezionate da Francesca Zanella, mette ‘in luce’ i nodi di una vicenda italiana che intreccia ricerca artistica, progettazione industriale, comunicazione di massa, indagine scientifica, e i numerosi riflessi tra un’ ambito e l’altro. È possibile poi ricostruire il contesto della fondamentale mostra Arte programmata, concepita da Munari e realizzata nel 1962, con opere riferibili a quella situazione, di Alviani, Boriani, Colombo, Chiggio, Mari e Varisco. Queste ed altre opere, assieme a quelle dislocate nel Palazzo del Governatore, ricevono un senso peculiare in rapporto, anche di prossimità fisica, con gli archivi del CSAC, istituzione che proprio della interdisciplinarità e delle interconnessioni tra arte, comunicazione, funzione collettiva dell’immagine e ricerca linguistica ha fatto i fondamenti di una vicenda unica in Europa e nel mondo. Artisti presenti in mostra allo CSAC: Getulio Alviani, Davide Boriani, Cioni Carpi, Enrico Castellani, Ennio Chiggio, Gianni Colombo, Hugo De Marco, Horacio Garcia Rossi, Enzo Mari, Bruno Munari, Grazia Varisco. Info e sedi: Palazzo del Governatore piazza Garibaldi 2, Parma. Orari: martedì, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 13 – venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 19 eventi.unipr.it/luce/ CSAC – Centro Studi Archivio Comunicazione Abbazia di Valserena, Strada Viazza di Paradigna, 1 (Parma) Orari: martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 15 – sabato e domenica dalle 10 alle 20 www.csacparma.i