Lino Strangis uno dei migliori rappresentanti della Computer Art in Italia, persegue da anni in modo rigoroso la sua idea estetica di “intermedialità” che comprende oggi sculture 3D, Realtà Virtuale, installazioni immersive collocandole in azioni performative che “estendono” e “espandono” al limite della fantascienza, i confini della realtà. E’ l’esempio della straordinaria e originalissima performance di Azione sonora Altre musiche per Altri mondi al KLANG di Roma del 4 aprile legata all’omonimo album di musica elettronica sperimentale di prossima uscita.
E in questa realtà parallela, formata da una costellazione scenografica digitale totalizzante fatta di sculture in forma di aggregato corallino 3D di note scappate dalla partitura per mineralizzarsi in altre vite – totemici relitti di una memoria umana- la performer (Veronica D’Auria) si immerge e si perde, indossando una “maschera” Oculus Rift che la rende al tempo stesso cieca e testimone di visioni surreali che dona al pubblico.
Lei è dentro forme in trasformazione, prigioniera di sogni/incubi plasmati in diretta in un firmamento digitale altrui: Il suo corpo diventa segno dentro altri segni digitali che insegue suoni liquidi. Nulla accade prima dell’epifania rappresentata dall’atto di indossare la maschera-Oculus nelle cui cavità si ritrovano mondi fantastici creati in diretta dal “plasmatore” Lino Strangis. La Realtà virtuale quale piattaforma teatrale e insieme maschera evocativa di mondi in divenire. E’ la materializzazione di utopie avanguardiste, a detta dell’autore in cui suono e immagine si sublimano a vicenda, definendo territori drammaturgici complessi, improvvisati e ogni momento rinnovati e rinati dal vuoto e dalla luce.
Così Strangis ci racconta la funzione centrale della musica (e dei suoni) nella performance, vero centro gravitazionale di tutte le arti messe in campo: Sono scritture musicali per libere improvvisazioni, tramite le quali ho cercato di proseguire quella linea di ricerca che ha visto la scrittura musicale diventare altro, altre arti. Mi interessa molto spingere la performance sonora-musicale fino alla fondazione di una scena che ricomponga le drammaturgie sonore a quelle di gesti, luci e visioni in una versione minima e odierna dell’opera totale.
La performance al KLANG anticipa una serie di eventi, incontri, presentazioni di libri in cui l’opera di STRANGIS sarà al centro di molte attività ed esperienze multisensoriali per il pubblico prossimamente al MACRO di ROMA.