La bidimensionalità della struttura, grazie al doppio strato dischermi, non solo è utile a illustrare visivamente le informazionidi natura drammaturgica fornite da Berlioz, ma è anche funzionalealla poetica stessa della messinscena di Lepage: fare «image à par-tir d’un mot, d’une phrase».
Entrando nel merito dell’opera, l’aria D’amour l’ardente flamme viene resa da Lepage attraverso un primo piano del soprano che proiettato sul muro di schermi lentamente prende fuoco sino a consumarsi letteralmente. Ciò per mezzo di sensori che, posti sui cantanti, sui ballerini, sulla struttura metallica, funzionano con un sistema d’infrarossi e intercettano ogni movimento, così come il più piccolo contorno melodico-ritmico, dinamico, della voce e della musica, e lo trasmettono in diretta a un computer che ne mostra gli effetti. Cosicché l’immagine (proiettata)del soprano si accende in coincidenza dei grandi salti ascendenti edei rapidi crescendo sino a spegnersi, sul finale dell’aria, in un completo abbandono guidato dagli archi. (…continua)