L’ALBERO DELLA FELICITA’ di e con Giacomo Verde |
L’albero della felicità è uno spettacolo di narrazione, con l’utilizzo di video-ologrammi, tratto dalla splendida fiaba della tradizione polacca “Il melo incantato”. Il lavoro realizzato per i ragazzi e dedicato ai genitori ha una durata di circa 55 minuti. Teatrino video-olografico realizzato da Silvia Avigo / sistema luci Led realizzato da Paolo Morelli La storia racconta di un giovane che non riesce a trovare un lavoro che lo soddisfi e di una vecchia che gli predice che solo quando troverà il lavoro giusto sarà felice, ma dovrà farlo per amore e non per denaro. E poi ci sono: una povera madre, una lucertola in pericolo, un Re malato molto prepotente e delle pere magiche super colorate. I personaggi della storia, che vengono mostrati attraverso un “teatrino olografico”, sono realizzati in grafica 3D, utilizzando in maniera “alternativa” alcuni dei programmi normalmente utilizzati per la creazione di personaggi e situazioni da video game, in modo da mettere al servizio del teatro le potenzialità delle nuove tecniche di narrazione digitale. E così l’estetica della computer grafica, tanto familiare ai nativi digitali, viene utilizzata per illustrare un’antica fiaba, e per rinnovare la tradizione del “contastorie” e del “teatro di figura” in una modalità rivolta al futuro della scena teatrale. esigenze tecniche:
Lo spettacolo non è adatto per il pubblico seduto in gradinata. |
SPUNTI DIDATTICI DA “L’albero della Felicità” In questo racconto si affronta il tema della felicità in relazione al lavoro e alla povertà. All’inizio dello spettacolo si fa una breve introduzione dove si cerca di spiegare cosa sia la felicità e le sue diverse concenzioni. Può essere uno spunto per attività legate alla descrizione dei propri stati d’animo e di espisodi che hanno provocato diversi tipi di emozioni. In modo da imparare a riconoscerle, valutarle e gestirle. Poi nello spettacolo si raccontano alcuni vecchi mestieri che i bambini quasi non conoscono più. Si fanno paragoni tra il lavoro artigianale di una volta e quello dell’attuale produzione in serie. E’ un ottimo spunto per cercare di capire come vengono realizzate le cose che utilizziamo tutti i giorni. Ma anche per riflettere su quale lavoro piacerebbe fare ai futuri adulti e perché. Inoltre ci sono spunti per attività collegate al cibo e alla alimentazione in relazione alla salute. Le mele fatate della storia curano ogni malattia. E le pere colorate, che serviranno per burlarsi della prepotenza del Re, hanno effetti mostruosi su chi le mangia. Tema costante di tutta la storia è il rapporto tra felicità e ricchezza, acquisita con il lavoro o con la prepotenza, valutando il vecchio adagio che dice appunto “con il denaro si compra tutto ma non la felicità”. Infine, dato l’utilizzo della computer grafica 3D, e degli ologrammi video, per mostrare i personaggi della storia, si possono fare attività su l’uso alternativo e consapevole dei videogame, e su tutto l’immaginario espresso in tali giochi, svelandone i meccanismi di illusione e funzionamento. Per avviare uno scambio di opinioni ed esperienze, tra adulti e bambini, partendo da un tema caro ai nativi digitali. |
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