NON PLAYER HUMAN di SIMONE ARGANINI e ROCCO PUNGHELLINI
RADIO PENTOTHAL di RUGGERO FRANCESCHINI
SPAZIO LATENTE di FILIPPO ROSATI
METABOLO II: ORYNTHIA di VALERIE TAMEU
Da giovedì 28 novembre a domenica 1 dicembre torna la Settimana delle Residenze Digitali,
l’occasione per assistere alla prima restituzione, online e/o in presenza, dei progetti artistici vincitori
del Bando delle Residenze Digitali, call che ogni anno, dal 2020, supporta artiste e artisti
nell’esplorazione dello spazio digitale.
Sono 4 i progetti artistici che verranno presentati a novembre:
Non Player Human del danzatore Simone Arganini e del designer digitale Rocco Punghellini,
una performance interattiva su Twitch che, attraverso la figura del “Non-Playable-Character”, porta
in scena le tensioni esistenziali dell’essere umano, interrogandosi sulle dinamiche relazionali e di
potere che si creano in presenza di un soggetto controllato in un contesto di live-stream;
Radio Pentothal, dell’attore e regista Ruggero Franceschini, è una radio ispirata dal personaggio di
Andrea Pazienza e dalla storica Radio Alice, i cui contenuti sono generati da un programma di
intelligenza artificiale addestrata con materiali della controcultura degli anni ‘70;
Spazio latente di Filippo Rosati, fondatore di Umanesimo Artificiale, è un’esperienza digitale immersiva che porta il pubblico in un teatro anatomico virtuale dove l’innesto di un impianto cerebrale consentirà la
modifica da parte del pubblico delle memorie del paziente, un lavoro che s’interroga sul rapporto tra
tecnologia, arte e coscienza umana;
Metabolo II: Orynthia di Valerie Tameu è un rituale cybermagico, in cui il movimento del corpo umano, quello di un biota acquatico e un software di intelligenza artificiale collaborano per dare vita a un’entità numerica, una figura ispirata alla leggenda della Mami Wata, divinità acquatica mutaforma dell’Africa occidentale ed equatoriale.
“La quinta edizione della Settimana delle Residenze Digitali porta all’attenzione di pubblico e operatori quattro artisti fortemente motivati a lavorare nello spazio digitale online, con progetti realizzati dal vivo che domandano allo spettatore una partecipazione relazionale e interattiva: sempre più il nostro lavoro si avvicina agli obiettivi che avevamo pensato quando lo abbiamo avviato nel 2020, ovvero aprire nel panorama teatrale e coreografico italiano uno spazio che prima non c’era” – dichiarano Lucia Franchi e Luca Ricci, direttori generali dell’Associazione CapoTrave/Kilowatt e coordinatori insieme ad Armunia del network Residenze Digitali.
Residenze Digitali nasce da un’idea del Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), in partenariato con l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT, il Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora │ La Corte Ospitale), l’Associazione ZONA K di Milano, Fondazione Piemonte dal Vivo – Lavanderia a Vapore, C.U.R.A. – Centro Umbro Residenze Artistiche, a cui si sono aggiunte quest’anno due nuove realtà: il Centro di produzione di danza e arti performative Fuorimargine, in Sardegna, e l’Associazione Quarantasettezeroquattro (In\Visible Cities – Festival urbano multimediale) di Gorizia.
Il processo di creazione artistica è stato seguito e supportato, in termini economici, tecnici, logistici e drammaturgici, dai partner di progetto e conta sulla collaborazione di tre tutor esperte della creazione digitale, a cui si aggiunge da quest’anno un quarto professionista: Laura Gemini, Anna Maria Monteverdi, Federica Patti e Marcello Cualbu.