Nuova personale della disegnatrice, pittrice e videoartista KARIN ANDERSEN alla Traffic Gallery di Bergamo, con la curatela di Claudia Attimonelli e Vincenzo Valentino Susca. Una serie di lavori inediti, nati dalla collaborazione di Karin con Les Cahiers Européens de l’Imaginaire e dal contributo visivo alla pièce Angelus Novissimus scritta da Vincenzo Susca e Alain Béhar. E un nuovo ciclo di immagini realizzate in collaborazione con una miriade di microorganismi.
“C’è un quadro di Karin Andersen che si chiama Angelus Novissimus. Vi è raffigurato un angelo caduto in piedi, quasi atterrato, su un cumulo di scarti: attrezzi desueti, vecchi media, immaginari oggettivi della storia.
Rovine del passato.
I suoi occhi fissano il vuoto davanti a lui – la fine del futuro – ma ancor più perentorio del suo sguardo è l’incantesimo che lo trattiene, con tutta la sua aura, sulle vette del presente integrale, nella vita quotidiana.
Dandy, trickster e flâneur, Novissimus pensa coi sensi, a fior di pelle, e i suoi sensi e la sua pelle sono biotecnologia teriomorfica. Archeofuturista, per lui ieri, oggi e domani confluiscono nello stesso istante eterno, nel sorriso di una lacrima.
Non c’è più niente da filmare.
L’angelo d’oggi deve avere questo aspetto: è il film senza cinepresa, l’attore di un teatro privo di pareti, lo spettatore di se stesso, dove il sé è già noi e noi già Altro. Sta per compiere un passo indietro, ma un passo di danza.
A ciò e non a volare servono le sue ali: a danzare sulle rovine”.