Con la dedica alla memoria della danzatrice e architetto Lucia Latour scomparsa da poco, firmataria con Virgilio Sieni, Efesto, Giorgio Rossi, Enzo Cosimi, Massimo Moricone del Manifesto della danza come arte contemporanea, si è aperta a Firenze alla libreria Todo Modo la conferenza stampa di Inequilibrio, il festival con base a Castiglioncello, appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del teatro di ricerca, della nuova danza e del teatro di narrazione. Con la consueta cordialità e chiarezza il presidente di Armunia Vincenzo Brogi e i due condirettori Angela Fumarola e Fabio Masi (che riveste anche il ruolo di direttore generale) hanno esposto ai giornalisti il lavoro curatoriale di un intero anno, le linee guida e i temi che formano le fondamenta del Festival 2019: 12 giorni di eventi (dal 25 al 30 giugno e dal 2 al 7 luglio) tra Castello Pasquini (tensostruttura, anfiteatro, auditorium, limonaia, sale e parco), teatro Solvay, spiaggia del Cardellino, pineta di Castiglioncello, Vada.
Il Festival come è noto, si è caratterizzato negli anni per il supporto alle attività artistiche tramite la residenza e fornendo alle compagnie economie, strumenti tecnici, oltre che spazi e “tempi” che risultano oggi, sempre più difficili da ottenere. La partecipazione al progetto, il dialogo con l’artista, la condivisione e le suggestioni che possono nascere dalla “convivenza” vivace di più artisti generano esiti creativi e produttivi inaspettati, su cui si poggia la specificità di un Festival (e di un luogo che vive del e col teatro tutto l’anno) davvero importante, con una storia di lungo corso. E’ un modo diverso di “fare cultura” e “fare teatro”, un nuovo “orizzonte per l’arte e la società” come riferiscono i direttori e che apre dialoghi tra operatori, comunità globale e artisti, generando una linea comune.
Ricchissimo e sorprendente per la sua trasversalità, il Festival incornicia l’edizione 2019 intorno a due maestri Giuliano Scabia (con la messa in scena popolare di Commedia della fine del mondo, tratto da Il lato oscuro di Nane Oca) e Marcello Sambati (con un lavoro itinerante nelle stanze del Castello, mettendo al centro la voce e il corpo dell’attore in Atlante dell’attore solitario. Capitolo Primo: La marionetta).
Fabio Masi insieme con lo stesso Scabia ha raccontato alla conferenza stampa la nuova creazione narrativa (che anticipa l’apertura del Festival il 25 giugno in serata) dal tema curioso da pre-catastrofe geologica con dinosauri in scena prima dell’estinzione che invaderanno pacificamente le stanze del Castello. Ci saranno attori non professionisti e come sempre, l’evento sarà l’occasione per un coinvolgimento speciale del pubblico di grandi e piccoli.
Babilonia Teatro debutterà, invece sulla spiaggia del Cardellino, con la prima nazionale di Padre Nostro. Industria Indipendente e Anna Maria Ajmone presenteranno la prima nazionale di ATTIKA composto da tre site specific con unico tema conduttore. Elena Guerrini, nel mare di Castiglioncello, presenterà Archeologia del coraggio: un’opera acquatica per spettatori e attrice in acqua. L’inedita coppia Antonella Questa e Luca Scarlini racconteranno in una conferenza spettacolo La cena delle beffe da Sem Benelli, Roberto Abbiati con la supervisione registica di Claudio Morganti metterà in scena il primo studio de Il Processo di Kafka con il titolo di Circo Kafka.
Attesissimo Roberto Latini che presenterà IN EXITU di Giovanni Testori (coproduzione Fortebraccio Teatro compagnia Lombardi Tiezzi) e attesissima Silvia Gribaudi che debutta a Inequilibrio con GRACES, un Progetto vincitore dll’azione CollaborAction#4. Chi sarebbero oggi le tre grazie? Cosa significa grazia? Graces è un progetto di performance ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura ispirato alla famosa scultura di Canova. In scena tre corpi maschili, tre danzatori (Siro Guglielmi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo) e un corpo femminile (Silvia Gribaudi) dentro ad un’opera scultorea che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto. Qui il maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura.
Milena Costanzo dirigerà Savino Paparella, Francesco Pennacchia e Rossana Gay nella prima nazionale de I Miserabili (un’ironica atroce poesia) da Victor Hugo. Un’altra inedita coppia sarà quella di Bella bestia (Prima nazionale) di e con Francesca Sarteanesi (Gli Omini) e Luisa Bosi (Murmuris Teatro). Gemma H Carbone/Riccardo Festa presenteranno la prima nazionale di TU ovvero chi è questa stronza? da Ennio Flaiano. Oscar de Summa porterà a Inequilibrio Soul, Le viedelFool presenteranno YORICK Reloaded – Un Amleto dal sottosuolo, Elena De Carolis debutta con la prima nazionale di Medea ed i giovanissimi Eugenio Mastrandrea/Riccardo Ricobello porteranno al festival la prima nazionale de La contessa fra i sessi di Aldo Palazzeschi. Valerio Sirna/Elisa Pol debutteranno con la trilogia dei I giardini di Kensington. Valentina Bischi sarà a Inequilibrio con la prima nazionale de Il cartografo, testo del drammaturgo spagnolo Juan Mayorga. Due gli appuntamenti per Vicoquartomazzini con La guerra dei mondi (live set) e Vieni su Marte. La compagnia Ventriglia/Garbuggino presenterà Tre stanze- I Sovversivi. Il teatro dei Borgia presenterà uno spettacolo su bus itinerante Medea per strada e i Proxima res proporranno Spin, un testo del drammaturgo Renato Gabrielli.
Inequilibrio dedicherà uno spazio specialissimo ad alcune firme storiche della danza italiana: la generazione di artisti che ha segnato alcune tra le più significative tracce autoriali degli ultimi 30 anni si sono riunite nell’idea di Angela Fumarola di creare in qualche modo intorno al Castello, un “palazzo della memoria”, un’antologia tematica e ricordare così le radici storiche di questo linguaggio.
La compagnia Abbondanza Bertoni presenterà Gli Orbi (che parlano di solitudine e cecità dell’uomo contemporaneo ripiegato a volte, sulla sua stessa mostruosità) e la prima traccia del nuovo lavoro: PELLÉAS E MÉLISANDE, Enzo Cosimi porterà Glitter Agamennone, Raffaella Giordano presenterà il suo solo Celeste. Gli MK saranno al festival con BERMUDAS, un lavoro coreografico pensato per un numero variabile di interpreti (da tre a tredici) intercambiabili tra loro. Poi Vera Mantero, coreografa, performer, cantante, artista visiva, che porterà suoi tre “soli”: What can be said about Pierre, Olympia e One mysterius thing, said e.e cummings. Tra gli altri coreografi e danzatori italiani saranno al Festival Luna Cenere, Alessandra Cristiani, Collettivo Cinetico, Marco D’Agostin, Silvia Gribaudi, Salvo Lombardo, Compagnia Panzetti Ticcone, Cristina Kristal Rizzo.
Geografie lontane per il progetto Crossing the sea (26 e 27 giugno) sostenuto dal MIBAC (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) e realizzato da sette partner italiani: l’attenzione si sposta al Sud Est Asiatico e all’India e grazie alla collaborazione con Attakkalari Centre for Movement Art di Bangalore (India) che ha aperto gli spazi e il confronto coreografico a Davide Valrosso e Salvo Lombardo, Inequilibrio ospita la traccia coreografica di Davide Valrosso per i danzatori indiani Arathi A.R., Niharl Pash e Veher Nishad. Sul fronte del Sud Est asiatico, grazie al lavoro condiviso con SIDance (Corea del Sud), Inequilibrio ospita Goblin Party e Dandas Art Group.
Cristina Rizzo con Ultras sleeping dances, e Mk – Michele Distefano con Bermudas, propongono due dimensioni spaziali assai diverse –racconta Angela Fumarola- ciascuno con il proprio dispositivo coreografico; in entrambi però si genera una condizione energetica prodotta dalla variazione che può subire lo stare nel qui e ora.
A corollario degli eventi la mostra di fotografie firmate da Marzio Emilio Villa (con una videoinstallazione di Lino Strangis) a cura di Anna Monteverdi /keˈbɛk/ Lepage ritratti ambienti in collaborazione con il Comune di Rosignano e con il sostegno della Delegazione del Québec a Roma, Natural code, Alma Artis. L’inaugurazione sarà a Castello Pasquini il 26 giugno alle ore 11.
Il regista e interprete franco-canadese Robert Lepage fondatore della compagnia Ex Machina, da cui prende spunto la mostra, è una leggenda vivente: ogni suo spettacolo ha avuto lunghe tournée internazionali e ottenuto i massimi riconoscimenti: dal Grammy Award al Golden Mask, dall’Ubu al Premio Europa. Recentemente è stato insignito del prestigioso titolo di Artiste pour la Paix 2019.
“Abbiamo riletto i testi teatrali di Lepage e ci siamo accorti che quelle persone di cui racconta esistono davvero -dice Anna Monteverdi- e li puoi trovare nel quartiere cinese di Montréal, tra gli hangar del vecchio porto, risalendo la “strada del fiume” San Lorenzo, perdendoti tra i graffiti colorati raffiguranti gli indiani “Prime nazioni”. Ci siamo chiesti cosa parlasse di più del suo teatro e ci è bastato andare in Québec”.
La mostra fotografica che percorre i sentieri tracciati dai testi di Lepage, è arricchita dalle musiche originali di Virginie Bujold-Paré giovane violinista di Montréal, ispirate alle musiche tradizionali del Québec e dalla videoinstallazione di Lino Strangis,a partire dal documentaire de création che l’artista sta realizzando con Anna Monteverdi. La mostra si completa con la presentazione del libro Memoria Maschera e Macchina nel Teatro di Lepage (Meltemi 2018).