Contribuisci alla realizzazione di un esperimento performativo per periodo storico. Link al CROWDFUNDING
Uno scrittore Jeton Neziraj, un compositore Gabriele Marangoni, un critico Anna Monteverdi, un ensemble d’archi e una voce: In Paradise artists can fly nasce dal confronto umano ed artistico di due realtà simultanee ed opposte, due situazioni sociali e creative che si compenetrano. Da un lato l’ambiente creativo di Prishtina, capitale del Kosovo che da dopo la dichiarazione d’indipendenza avvenuta il 17 febbraio del 2008 è diventata una città in pieno sviluppo culturale, urbanistico ed economico ( con tutti i pro ed i contro della velocità ) e dall’altro la situazione culturale italiana che sempre più sembra rivolta verso lo sprofondamento. Oggetto della ricerca saranno le differenti dinamiche che conducono all’atto creativo in condizioni sociali completamente differenti e la ricerca della consapevolezza da parte dei musicisti dell’ensemble del Conservatorio di Milano del proprio fare.La realtà italiana, dove oramai un artista può fare e realizzare qualsiasi cosa, senza che questa abbia un reale peso sociale, confrontata con una realtà , quella di Prishtina, dove attualmente la cultura ha il fondamentale ruolo di sviluppo e formazione dell’individuo.
IN PARADISE ARTSITS CAN FLY E’ UN PROGETTO INDIPENDENTE CHE HA LO SCOPO DI CREARE UN LEGAME ED UNO SCAMBIO TRA LE ISTITUZIONI DI DUE CITTA’ CHE VIVONO OPPOSTE REALTA’ SOCIALI.CON IL VOSTRO SUPPORTO RENDERETE POSSIBILE LA COLLABORAZIONE TRA L’ENSEMBLE D’ARCHI DEL CONSERVATORIO DI MUSICA DI MILANO, IL NATIONAL THEATER DI PRISHTINA E L’AMBASCIATA ITALIANA IN KOSOVO. SARETE PARTE ATTIVA INSIEME A NOI NELLA COSTRUZIONE DI UNA RETE ARTISTICA CHE COINVOLGERA’ PUBBLICO, ARTISTI INDIPENDENTI ED ISTITUZIONI. UNA RETE CHE HA LO SCOPO DI CERCARE NUOVE POSSIBILITA’ E NUOVI PUNTI D’AZIONE.
Il procedimento creativo vedrà la realizzazione di un’unica partitura che unirà scrittura musicale e testuale dove la parola verrà usata in base alle sue caratteristiche sonore e unirà lingua italiana, albanese ed inglese. Ruolo importante all’interno di un ottica lavorativa di aperta collaborazione ed interazione tra i soggetti coinvolti sarà il costante confronto per i musicisti, con la presenza di un critico e giornalista, Anna Maria Monteverdi, che seguirà lo sviluppo del progetto e sarà parte attiva del processo creativo. La partitura avrà in se anche le indicazioni performative per i musicisti dell’ensemble, i quali verranno chiamati a essere non solo esecutori bensì soggetti attivi della realizzazione scenica. La fase creativa sarà suddivisa in due parti, nella prima si realizzerà un esperimento di scrittura comune dove verranno sviluppate insieme la scrittura testuale e quella musicale, questa fase porterà alla creazione di una prima struttura formale. Nella seconda fase ci sarà l’interazione con i musicisti dell’ensemble ai quali verrà chiesto di confrontarsi con le tematiche dell’opera e con le figure del compositore, dello scrittore e del critico, fondamentale sarà il ruolo del critico che permetterà di vagliare attraverso il suo sguardo storico la possibilità di trovare nuove soluzioni o inediti percorsi. Ai musicisti verrà chiesto una partecipazione performativa ( tramite azioni da compiere che verranno espresse in partitura) oltre che esecutiva. L’importanza della collaborazione internazionale verrà manifestata realizzando la Prima Assoluta a Milano e poi con riprese a Prishtina e con la possibilità di realizzare una tournée nelle città di Belgrado (Serbia), Skopje (Macedonia) e Tirana (Albania). Il progetto avrà l’appoggio dell’Ambasciata Italiana di Prishtina, che da quest’anno ha aperto (per la prima volta!) un canale di sviluppo culturale in Kosovo. L’organico strumentale sarà formato da 6 strumentisti ed una voce recitante.
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Gabriele Marangoni