EX FABRICA
CANAPA
Produzione: Teatro Metastasio di Prato
Direzione artistica: Compagnia TPO – Davide Venturini
Con: Valentina Consoli, Běla Dobiášová
Engineering ed effetti visivi: Rossano Monti, Elsa Mersi
Musiche originali: Spartaco Cortesi
Scene: Laura VdB Facchini
“Canapa” è un progetto dedicato alla sperimentazione delle nuove tecnologie digitali ed interattive in ambito teatrale nato in collaborazione con la compagnia pratese TPO. Questa azione scenica costituisce la terza parte di un trittico chiamato “trilogia botanica per Ex Fabrica”, E’ la seconda parte della trilogia botanica per Ex Fabrica dedicata alla mitologia di 3 piante: l’eucalipto, il cotone, la canapa. Il significato olistico della pianta di cotone rimanda al rapporto tra tenacia e leggerezza, respiro e ritmo vitale, divisione e unione. La capsula del cotone chiusa nel suo guscio legnoso si apre e libera un fiocco leggero, aereo, in contatto con il cielo e la luce. Al tempo stesso il simbolismo del filo è quello del mezzo che collega tutti gli stati dell’esistenza fra loro. Da questa relazione terra/aria trae spunto la performance. Una visione ipnotica tra reale e virtuale in cui le immagini (interattive) sono lo strumento di fusione tra le piante e il corpo delle due danzatrici. Un gioco di sensi e di senso, tra botanica e teatro.
le altre due azioni già prodotte sono Landskin (2016) e Cotone (2017).
“Canapa” quindi rappresenta la conclusione di un percorso artistico dedicato alla relazione personale e sociale tra esseri umani e piante, nella fattispecie l’eucalipto, il cotone e la cannabis. Nella visione olistica e mitologica, queste tre piante rappresentano, in modi diversi, relazioni profonde tra esseri umani, la terra, il viaggio, il sogno. In “Canapa” sono presenti gli archetipi di una tradizione colturale dismessa negli anni (70-90) del secolo scorso a causa del proibizionismo ma oggi in via di recupero grazie ad una nuova prospettiva che vede in questa pianta una risorsa universale. La canapa sativa nel contesto artistico e teatrale di questo progetto costituisce un universo a sé, un ambiente sensoriale, un paesaggio botanico vivente che comunica con il corpo ed in questo dialogo crea un contatto epidermico ed emotivo.