Apprendiamo dalla rete di questa installazione di Daito Manabe uno degli artisti più attivi nella sperimentazione digitale, direttore artistico di Rhizomatics; un’opera -pare a vederla dal web- davvero sorprendente e innovativa, addirittura definita “epocale” da alcuni commenti di giornali, perché sfrutterebbe tutti gli spazi architettonici caratteristici di questa galleria ( VS STUDIO) a OSAKA e perché il suono e le immagini sono stati generati utilizzando il software audio 3D che Manabe ha co-sviluppato con il programmatore turco Sinan Bokesoy.
Rhizomatiks is a creative collective that explores new possibilities of technology and artistic expression focusing on experimental projects which involve R&D heavy approach, while executing R&D projects and creation with elaborate research on the relationship between humans and technologies. The team consists of artists, designers and engineers and takes responsibility in every process of the project from hardware and software development to operations. The team keeps presenting cutting-edge works and researches through collaboration with other artists, researchers, and scientists.
Si tratta di PolyNodes “a spatial sonic sculptor” che dà vita a un ambiente immersivo che interagisce con il suono.Questo software consente progettazione e visualizzazione del movimento e dei cambiamenti del suono all’interno di uno spazio 3D. Controllando dinamicamente la posizione, l’intensità e i cambiamenti tonali del suono all’interno dello spazio e applicando simultaneamente queste modulazioni agli elementi visivi, crea un’esperienza coinvolgente in cui suono e immagini si fondono.
La società che gestisce il software è https://www.sonic-lab.com/ al cui sito rimandiamo per le spiegazioni tecniche (ci sono vari video tutorial).
Creazione di un nuovo spazio acustico
“PolyNodes estende la tradizionale rappresentazione della forma d’onda 2D nello spazio 3D, consentendo l’esplorazione di spazi in continua evoluzione. Questo software è stato rilasciato come plug-in disponibile a tutti, fornendo la tecnologia più recente per la generazione di spazi acustici 3D. Questo lavoro, “Continuum Resonance”, utilizza il sistema “PolyNodes” per esplorare varie possibilità, sfidando a fondere architettura, musica e tecnologia in modi nuovi” (dal sito web).
A leggere le note dell’autore si rimane stupefatti: i riferimenti sono sia all’architettura di TADAO Ando al progetto famossimo dell’Expo 1958 in cui musica e architettura diedero vita a un ambiente immersivo che anticipa le soluzioni di VR attuali. Xenakis, in collaborazione con l’architetto Le Corbusier, aveva creato un’opera sperimentale e innovativa con luce, immagini in movimento, musica elettronica.
Nelle diverse sezioni ci sono diversi modi di essere immersi in suomo e immagine; installazioni audiovisive sono presenti in ogni spazio di VS. Gli elementi audio e visivi di ogni spazio sono creati sulla base del software di progettazione audio 3D “PolyNodes”*. Attraverso questo sistema si fa un’esperienza integrata di dati sullo spazio architettonico, dati sul movimento dello spettatore e suono generativo.
Dice MANABE in un’intervista
Nell’ultimo anno circa ho realizzato un sintetizzatore chiamato “PolyNodes” e utilizzo parametri come la posizione dello spettatore, il centro di gravità e la direzione del movimento per modificare il suono. Ho provato ad aggiungere armonie che avevo composto separatamente e ho provato a cambiare gli effetti e la posizione del suono a seconda delle informazioni sulla posizione dello spettatore. Le stesse informazioni vengono inviate anche al software video, quindi il video viene generato in perfetta sincronia.