Arriva questo messaggio su Facebook e allora noi diffondiamo la notizia perché ne vale la pena: E’ un italiano si chiama Tommaso Rinaldi (aka High files) il giovanissimo vincitore di uno dei contest più famosi al mondo di Light art con un progetto di videomapping HIGHCONTRAST.
Sono felice e orgoglioso di annunciare la mia vittoria nella categoria “Vj ART” nel Contest dell’ Odessa Light Fest con il Video Mapping “High Contrast”. Un grazie speciale a Marco Ganora aka Grano e Vella Valentina per l’intensa musica, senza di voi sarebbe stato tutto più difficile.
Tommaso ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Torino e lo trovate in molti festival internazionali, recentemente una sua installazione era anche al Pomezia Light Festival e siccome c’era piaciuta molto, ne abbiamo parlato qua
Gli abbiamo fatto due domande in chat sul progetto.
Ci dici qualcosa del tuo progetto vincitore?
“High Contrast” è un videomapping in bianco e nero pensato per la facciata del Consiglio cittadino di Odessa e realizzato per l’Odessa Light Fest, in cui la superficie della facciata cambia materia e diventa un solido astratto capace di mostrarci nuove dimensioni e realtà, realtà fatte di una materia e un tempo sconosciuti. Un lavoro che parla di nuove trasformazioni spaziali e che mette in gioco la mente umana e le sue percezioni attraverso un uso improprio di una luce pura, ma che basta ad ingannare l’occhio dello spettatore trascinandolo in una dimensione irreale e fittizia.
Software?
Resolume arena, after effects e trapcode
Musica?
La musica a cura di Marco Ganora Aka Grano e Valentina Vella alla voce è stata realizzata appositamente per questo Videomapping con lo scopo di creare anche una struttura sonora difficile da comprender, con sezioni noise e astratte e forti melodie vocali e ritmiche a tratti.
Ispirazione?
l’ispirazione nasce da studi che sto conducendo su teorie fisiche e scientifiche e soprattutto dalla relatività Einstainiana. sono rimasto affascinato dalla relazione costante tra tutte le forze che influiscono sul nostro universo fisico e soprattutto sulla relazione tra gravità e luce, da lì nasce l’intento di piegare e in certo modo curvare ,tramite la luce, tanto la superficie fisica dell’edificio quanto la percezione mentale dello spettatore