Perché The Black Coffee
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.
Senza ironia – e soprattutto autoironia – la vita, in tempi millenaristici da pandemia, sarebbe davvero agra. Mentre i mass media sembrano aver offuscato qualsiasi argomento che non sia il coronavirus, con un intero Paese murato in casa a impanicarsi, e la politica che brancola tra un futuro incerto e misure di contenimento che si succedono senza soluzione di continuità – ma con risultati urticanti a livello umano ed economico – abbiamo deciso di aprire uno spazio dove raccontare che un altro mondo è ancora possibile. Fare un’informazione puntuale che non usi le miserie umane per vendere una copia in più; restituire a ogni cosa il suo giusto valore, ridimensionandone la portata all’interno di un quadro più globale; ospitare voci fuori dal coro; raccontare cosa accade oltre i nostri ristretti confini – mentali e fisici.
Sebbene il sito non abbia l’appeal massmediatico a cui sarete abituati, abbiamo preferito – proprio vista l’attuale situazione sociale, politica ed economica – iniziare da subito a riempirlo di contenuti e a pubblicarlo. Alla veste grafica penseremo nel prosieguo, dato che al momento è fare informazione la nostra priorità.
Questo il nostro impegno. Per l’oggi – ma anche per il domani.
Laura Sestini
Sono laureata in Discipline dello spettacolo e della comunicazione, iscritta all’Ordine dei Giornalisti e all’Associazione Tau Visual come fotografa professionista. Come moltissimi altri miei colleghi non ho un impiego stabile nella professione dell’informazione, quindi posso definirmi una freelance.
Certo si potrebbe obiettare che invece di perdere tempo a scrivere articoli per un probabile sperduto Blog in rete, sarebbe più utile inviare curriculum ai responsabili delle risorse umane delle testate giornalistiche, o ai molti editori sul territorio nazionale.
Naturalmente ciò rientra tra le mie attività, ma rimane ancora tempo da dedicare alla scrittura e l’impegno come freelance si adatta meglio alla mia personalità.
In realtà l’obiettivo di attivare un luogo deputato all’informazione in rete, va molto oltre all’idea di riempire spazi vuoti della quotidianità.
L’esigenza primaria, e anche piuttosto impegnativa, è di adempiere ai principi della buona informazione, più quanto vicini alla verità e eticamente corretti, per andare ad approfondire argomenti, dei quali per prima sento la necessità, e di cui si leggono poche sommarie righe nelle ultime pagine dei quotidiani, nonostante l’utilità pubblica.
Simona Maria Frigerio
Laureata cum laude in Lettere, con indirizzo in Storia e Critica delle Arti, giornalista e autrice, viaggiatrice e critica. Intendo questo spazio di libertà di pensiero come un’urticante e non riconciliata visione della realtà che ci circonda. Non ho mai condiviso la presa di posizione di Pier Paolo Pasolini a favore del celerino sottoproletario rispetto allo studente figlio di papà, ma ho sempre rispettato la sua capacità di non piegarsi al pensiero dominante e di mantenersi fedele alle proprie idee – perché l’onestà intellettuale parte da noi stessi, dal non piegarci ai diktat politici o al volere della maggioranza. Alla sua scabrosità, m’ispiro. E alle parole di Bertolt Brecht: “Felice il Paese che non ha bisogno di eroi”.