Intervista sul sito http://www.adolgiso.it/public/cosmotaxi/201809archive001.asp
Ritorna, graditissima ospite, su questo sito Anna Maria Monteverdi in occasione di un suo nuovo libro pubblicato da Meltemi.
Titolo: Memoria, maschera e macchina nel teatro di Robert Lepage.
Anna Maria è ricercatrice di Storia del Teatro, Dipartimento di Beni Culturali, Università Statale di Milano; professore aggregato a tempo indeterminato di Storia del Teatro presso la stessa Università; professore aggregato di Storia della Scenografia, coordinatrice della Scuola di Nuove tecnologie dell’Accademia ‘Alma Artis’ di Pisa dove è docente di Culture Digitali.
Ha insegnato per 10 anni Digital video e Drammaturgia multimediale all’Accademia di Brera. Ha pubblicato tra gli altri: Le arti multimediali digitali (con Andrea Balzola, 2005); Nuovi media nuovo teatro (2011).
La considero, e non sono il solo, una delle più grandi menti applicate alla storia e all’interpretazione del tecnoteatro. Lo è perché la sua competenza critica non si limita alla parte scenica del nostro mondo tecnologico, ma abbraccia l’intero universo digitale, le sue implicazioni di linguaggio, i suoi esiti sociologici. Com’è possibile notare in questa conversazione che ebbi con lei.
Fernando Mastropasqua ricorda nella Prefazione che già nel 2005, Monteverdi scrisse la prima monografia su Robert Lepage, uno dei maestri della regìa contemporanea. Ora ritorna sulla figura di questo creatore canadese con accresciuta esperienza e rinnovati strumenti critici.
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