Pomezia Light festival, la manifestazione di light art organizzata da Opificio in collaborazione con il Comune di Pomezia, che torna per la sua seconda edizione dal 20 al 23 settembre. Un festival fortemente legato al suo territorio che punta sulla necessità di riappropriarsi della relazione con lo spazio cittadino.
27 artisti di cui 8 internazionali, oltre 15 interventi artistici, 1 chilometro e mezzo di percorso per oltre 1000 metri quadrati di luce, una sezione dedicata agli artisti under 35 finanziata dal bando Siae SILLUMINA, più di 50 universitari e liceali al lavoro: tre giorni in cui Pomezia sarà invasa da opere artistiche multimediali, digitali, luminose, selezionate tra una rosa di artisti che hanno risposto alla Call for Artist indetta lo scorso novembre.
Tema di questa edizione è la Smart City, ovvero la città intelligente e ideale che già gli intellettuali e architetti del Rinascimento immaginavano,
Una delle novità è anche la collaborazione con la Alma Artis Academy di Pisa, Istituto di formazione dedicato alle nuove tecnologie, che porterà a Pomezia alcuni artisti docenti e allestirà una mostra fotografica di un ex allievo Fabio Mignogna. dal titolo 7 MILLION
Queste le parole del direttore Dott. Dario Matteoni che spiega come l’Accademia ha inteso il tema del Festival, la “smart city”:
Le nuove forme di visualità stanno progressivamente trasformando il paesaggio della città contemporanea in sistemi di reti e di informazioni dove tutto è connesso e dove, almeno nel prossimo futuro, ciascuno degli abitanti potrà condividere qualsiasi oggetto/messaggio.
Nella città del futuro progettare un oggetto visivo, definito nella diversità di linguaggi che oggi mette a disposizione la tecnologia digitale, significa creare un veicolo di interazione, di scambio e di condivisione esteso nella sua effettualità a molteplici contesti della smart city, concetto di città ormai condiviso da un’ampia fascia di soggetti: intellettuali , progettisti, politici e non ultimi artisti. Occorre dire che da tempo è emersa la necessità di sottoporre a verifica tale concetto nella prospettiva della “partecipazione intelligente e consapevole” piuttosto che nella mera assunzione di universo tecnologico totalizzante e portatore di nuove economie.
D’altra parte dobbiamo considerare che, nella smart city, alla materialità dei luoghi storicamente sedimentati si sovrappone o meglio si intreccia la immaterialità di nuovi spazi che definiscono nuovi protocolli di comportamento ma anche di visione e di percezione da parte dei cittadini. Da tali premesse e dalla convinzione delle necessità di formare figure professionali non più riconducibili alla categoria tradizionale dell’artista ma specialisti chiamati a interagire con un nuovo universo tecnologico e scientifico, consapevoli delle conseguenze culturali e sociali del loro agire in quanto progettisti multimediali nasce la collaborazione tra il Pomezia Light Festival e l’Accademia di Belle Arti, Alma Artis, di Pisa.