Le fotografie digitali di Giuseppe La Spada fissano paesaggi ancestrali e amniotici che riportano a luoghi di passaggio estremo –l’inizio della vita, la fine della vita- e le creature che li abitano sono divinità ctonie, avvolte da un impenetrabile mistero: spinte nelle profondità marine danzano, come direbbe Nietzsche, con “il massimo appagamento estatico dell’unità originaria”. In questo inoltrarsi al di là dei confini destinati all’uomo, la figura femminile, non più prigioniera di un corpo stretto nelle anchilosate posture del quotidiano, divenuta metamorficamente e sensuosamente parte armonica di un elemento naturale primario come l’acqua, si fa leggera. Come una menade volteggiante, o creatura marina mitologica, crea nella sua danza priva di gravità fissata nell’obiettivo dell’artista, figure e forme, e apre agli iniziati-spettatori, la visione del ritorno a “prima del tempo” come liberazione dalla catena fatalmente ricorrente, della miseria umana condannata a nascere e morire.
La materia fotografica si fa impalpabile, e insieme con la sua sorella gemella, il video digitale, non si limita a fissare la natura ma vi aderisce, la occupa, vi è ingoiata, la divora. Nella raffinatezza di una fotografia che si fa pittura barocca e di un video che ha rubato le sue atmosfere oniriche e surreali ai film di Maja Deren e di Jean Vigo, siamo immersi nell’elemento a noi più familiare: l’acqua, e ne entriamo magicamente in simbiosi. Le rocce laviche e la spuma che si genera dal mare immortalate in condizioni rarissime, riportano all’origine del mondo e sono quel magma indistinto prima del respiro generatore dove ogni forma sconfina nell’altra, diventa impasto di incessanti mutazioni e attrae per il mistero che annoda.
La videoinstallazione monocanale Afleur (musiche di con_cetta, Giuseppe Cordaro) ritrae una donna con una veste bianca e un fiore (un tulipano, simbolo orientale di perfezione); il ritmo lentissimo delle immagini accompagna questa danza sotto il mare dove l’attenzione è tutta rivolta alle piccole cose, alla pietra bianca levigata, al respiro, al silenzio. Atmosfere alla Bill Viola fanno di questo progetto video digitale di La Spada un prezioso compagno per la musica live. Insieme al video e alle fotografie La Spada ha creato per Afleur un particolarissimo libro da collezione creato con speciali materiali ecologici.
I progetti da cui abbiamo attinto per la galleria fotografica sono tratte da A VISION -Tjutčev hommage 2012; SILENTIUM 2011; BLACK WAVE (2015).
Tutti i progetti artistici di La Spada hanno a che fare con l’acqua e la sua espressione visiva si lega anche a un generoso impegno ecologico che va dalla ricerca del materiale alla comunicazione di progetti sostenibili, di consumo consapevole e di valorizzazione dell’ambiente marino. Parte del ricavato dalle vendite delle fotografie (ordinabili on line) viene devoluto a Worldrise associazione che si occupa della tutela del mondo marino e dei paesaggi naturalistici, scenario principale delle sue opere.
Biografia:
Giuseppe La Spada. Artista digitale, fotografo e videomaker è nato a Palermo nel 1974, vive e lavora a Milano. E’ membro dell’International Academy of Digital Arts and Sciences (New York); nel 2006 l’Istituto Europeo Di Design Roma gli conferisce il premio come miglior carriera nelle Arti Visive, nello stesso anno incontra Ryuichi Sakamoto con cui realizza il progetto ecologico per il web Mono no aware, che vince il Webby (L’Oscar della Rete) e nel 2008 consolida la collaborazione con Sakamoto e Fennesz, realizzando i visual live per la tournèe Cendre terminata con un grandioso concerto a Ground zero a New York. Nella sua attività di consulente di comunicazione visiva ha lavorato per Autogrill, Pirelli, Telecom Italia, Volkswagen, H3G, Ca’ del Bosco, Luca Carboni, Marco Mengoni, Philips, Telecom Italia, Grandi Stazioni, Graniti Fiandre, Ca’ del Bosco, Bulgari,Versace, Rai. Il suo impegno in progetti di salvaguardia dell’ecologia e dell’ambiente, con riferimento soprattutto all’acqua, lo collocano tra gli artisti italiani più sensibili alle tematiche ambientali. Una delle sue caratteristiche è l’abilità a usare diversi media nei progetti artistici (dalla fotografia al video alla rete). glsdesign.it
Giuseppe La Spada, digital artist was born in Palermo in 1974, he live and works in Milan. In 2006 Istituto Europeo di Design, Rome conferred him the prize for best carrier in Visual Arts. Member of The International Academy of Digital Arts and Sciences (New York), he won the prestigious Webby Award, thanks to an ecological web project: the website “Mono No Aware” in support of the project “Stop Rokkasho” founded by Oscar winner Ryuichi Sakamoto. In 2008 he worked with Sakamoto and Fennesz creating visual live for the tournèe “Cendre”, which ended with the unforgettable show at Ground Zero in New York. The exclusive use of natural elements (water in the first place) positions him as one of the italian artists most sensitive to environmental issues. One of his peculiar characteristics is the ability to translate communication needs and raw ideas into 360° creative projects, making skillful use of all the different media available today. glsdesign.it
MOSTRE/ EXHIBITION:
Tate Loud Collective, 8.11.2014, Tate Britain, London
Between VISUAL and SPATIAL | 10.2 to 11.2.2012 | Tokyo Japan
Underwater | 3.12.2011 to 31.3.2012 | 7.24×0.26 Gallery – Milano Italy
Digital Life 2 | 26.10 to 11.12 2011 | Ex Gil – Roma Italy
Sicily goes by | 1.10 to 31.10 2007 | Trump Taj Mahal – Atlantic City USA