…e non guarderete più i marchi di lusso, le macchine a guida autonoma e la pubblicità nella stessa maniera….
Sono capitata per caso sul canale Youtube del National Art Center, Tokyo (NACT) e ho trovato questa brillante conversazione tra due artisti straordinari ma anche raffinati filosofi e attivisti dell’arte digitale nonché specificatamente dell’AI Art e delle conseguenze sociali dell’intelligenza artificiale generativa e della tecnolosfera e delle tecnologie “invisibili” intorno a noi, specialmente le tecnologie di sorveglianza.
Guardatelo sino alla fine …quando Hito teorizza il concetto della fase attuale di “frattura metabolica di dati”, “crisi sanitaria dei dati”, un “accumulo di dati che puzzano” perché ristagnano nei silos proprietari senza alcuna circolazione…
E il finale è fantastico “Elaborare un mondo di dati, dare fuoco al mondo per …” “fare gatti col cappello” 🙂
Hito Steyerl e Trevor Paglen erano due degli artisti presenti nella mostra “Universal/Remote” al NACT con lavori che esploravano fenomeni sociali, l’impatto delle tecnologie AI nella contemporaneità, nella società.
Come dice la scheda del video “
Il titolo della mostra Universal/Remote fa riferimento alle condizioni prevalenti nel 21° secolo in cui capitali e dati fluiscono liberamente su scala globale. Trasmettendo aspetti comici degli eccessi della sorveglianza e delle reti high-tech, nonché del profondo isolamento degli esseri umani, le opere di questa mostra sembrano confrontarsi frontalmente con l’era attuale e con il mondo post-COVID. La mostra presenta le opere di artisti che affrontano lo stato della società nel 21° secolo come modellato dalle condizioni sopra descritte, concentrandosi su due concetti, “Crescita costante su scala pan-globale” e “Individuo remoto."
Come sempre HIto STeyerl mette in luce le contraddizioni del capitalismo digitale e lo fa usando alcuni marchi di lusso Balenciaga e le fonti di ispirazione e di ..."estrazione"...; parla anche dei modelli (soprattutto femminili) delle influencer su Instagram che mirano a una "medietà" di immagine (si può dire??) arrivando a diventare media(n) figure (qua il gioco è evidente tra media come mezzo di comunicazione e media come statistica), effetto accelerato dalle AI (ma su questo HITO ci aveva deliziato in un'altra strepitosa conferenza). Anche sulle macchine a guida autonoma dice la sua, ricordando il paradosso che non è affatto un robot che guida e che dietro queste macchine ci sono "1,5 persone da qualche parte del mondo, spesso da paesi poveri, che hanno istruito questa macchina costosa e l'aiutano a orientarsi grazie al lavoro di annotazione dati"