Edicola Radetzky presenta un inedito progetto di Biancoshock a cura di Alessandra Ioalè.
Biancoshock artista dall’approccio multidisciplinare e trasversale realizzerà per Edicola Radetzky un’inedita installazione site-specific che trasformerà lo spazio in un agenzia delle occasioni perse, ricalcando in tutto e per tutto le modalità di vendita di vere e proprie agenzie immobiliari la cui estetica si compone di classici annunci di immobili in vendita o in affitto esposti alle vetrine. Ma in questo caso gli immobili protagonisti saranno quelli privati o pubblici, abbandonati o incompiuti, attentamente selezionati e fotografati dall’artista dopo un’accurata ricognizione sul territorio milanese.
Scheletri di cemento sospesi nel tempo che inducono a pensare ad un possibile recupero o riqualificazione, come è avvenuto per la stessa Edicola Radetzky che ritrova una sua funzione ospitando mostre d’arte contemporanea.
Informazioni
Inaugurazione Sabato 30 novembre h 18.30
Fino al 4 gennaio
Visibile 24h su 24h
Edicola Radetzky I viale Gorizia, lato Darsena I Milano
Immobili-aree.it, la soluzione per una società già in crisi multisistemica. Da novembre 2024 a gennaio 2025, Edicola Radetzky si trasforma nell’agenzia delle occasioni perse alla quale nessuno può accedere per coglierle!
Biancoshock torna ad operare nel capoluogo meneghino rivolgendo il suo sguardo critico alla forte speculazione e al frequente abbandono edilizi, che sono arrivati ad affliggere anche città come Milano. Con il suo approccio multidisciplinare e trasversale, l’artista realizza un’inedita installazione site-specific che, ricalcando in tutto e per tutto le modalità di vendita di vere e proprie agenzie immobiliari, si compone di classici annunci esposti alle vetrine di Edicola di immobili privati o pubblici, abbandonati o incompiuti, attentamente selezionati e fotografati dall’artista dopo un’accurata ricognizione sul territorio milanese, e di un dispenser, in cui sono raccolti i dépliant cartacei messi a disposizione del pubblico. Al tempo stesso, però, diversamente dalle normali agenzie, Edicola Radetzky risulta un esercizio commerciale dismesso con fogli di giornale, che ne oscurano la vista dell’interno.
Un’agenzia di aree immobili, come il gioco di parole che dà il titolo al progetto suggerisce, dove la presenza di questo tipo di costruzioni architettoniche ha avuto la forza di fermare il tempo creando attorno a sé un’atmosfera sospesa. Un’atmosfera, in cui si acuiscono le sensazioni di immobilità e desolazione quando sono soprattutto le architetture incompiute del settore pubblico ad esservi le uniche protagoniste. Pezzi del puzzle di “un’Italia incompiuta” che, percepite come corpi estranei ed opposti al paesaggio ospitante, fanno capo a quello che oggi è definito Incompiuto Siciliano, uno stile “irradiatosi dalla Sicilia in tutto il resto della penisola” come enunciato nell’omonimo manifesto. Ad un ulteriore livello di lettura, quella che potrebbe sembrare l’esposizione dello sfacelo edilizio, in realtà se considerata da una prospettiva di creazione artistica di nuovo senso, in cui Biancoshock negli anni si è distinto per la sua immediata efficacia ed ironia, possiamo vedere come il parallelismo tra l’impossibilità d’accesso all’edicola/agenzia e l’impossibilità effettiva di usufruire degli immobili, produca un cortocircuito non soltanto estetico, ma soprattutto concettuale. Se da una parte, infatti, molte di queste costruzioni in cemento, senza più alcuna utilità o funzione e abbandonate al degrado, avrebbero un enorme potenziale in un’ottica di recupero, riconversione e restituzione alla comunità; dall’altra abbiamo, invece, l’esempio virtuoso di Edicola stessa che, se non fosse stata data in concessione dal Municipio 6 di Milano all’associazione culturale Progetto Città Ideale, avrebbe subito lo stesso destino di abbandono dopo aver dismesso la sua funzione originaria. Edicola Radetzky, infatti, oggi è un luogo che da anni si è distinto all’interno di un ambiente pubblico, come la darsena e i navigli, votato per lo più al commercio e all’intrattenimento notturno, proponendo un’alternativa culturale ed artistica di alto livello, grazie a un’ambiziosa attività di programmazione sempre in dialogo con il paesaggio urbano circostante.
Ad oggi, però, visto anche i pochissimi altri casi di cui se ne fa annuncio di demolizione avvenuta o in via di riqualifica, l’esempio di Edicola sembra essere solo un’eccezione alla regola, piuttosto che il contrario.
Testo di Alessandra Ioalè