UMWELT è una mostra a cura di Marco Mancuso e in collaborazione con festivalfilosofia e Smart Life Festival. Il progetto espositivo evidenzia come l’arte e gli artefatti della tecnoscienza ci avvicinano a una più profonda comprensione delle espressioni non-umane di intelligenza, per entrare in relazione con esse, integrarle in un nuovo ambiente collettivo e diffondere una rinnovata etica ecologica. Come, in altre parole, nel rapporto anti disciplinare con gli ambiti del design e della filosofia, innescano nuove modalità di dialogo e relazione tra essere umano e contesto, naturale e artificiale.
Le artiste e gli artisti che hanno lavorato in sinergia con il curatore per abitare con le loro opere gli spazi espositivi di Palazzo Santa Margherita sono: Forensic Architecture (The NebelivkaHypothesis), Semiconductor (Through the AEgIS), James Bridle (Solar Panels (Radiolaria Series)), CROSSLUCID (The Way of Flowers), Anna Ridler (The Synthetic Iris Dataset), Entangled Others (DecoheringDelineation), Robertina Šebjanič/Sofia Crespo/Feileacan McCormick (AquA(l)formings-Interweaving the Subaqueous) e Eryk Salvaggio (The Salt and the Women). Un catalogo con testi dello stesso Marco Mancuso, di Daphne Dragona, K Allado-McDowell e Laura Tripaldi arricchisce e completa la mostra.
“Umwelt“ significa “ambiente” o “mondo intorno a noi”. È stato introdotto dal biologo e filosofo Jakob von Uexküll nel suo saggio seminale Ambienti animali e ambienti umani (1933) per descrivere la prospettiva unica che ogni organismo ha del mondo che lo circonda. L’insieme delle percezioni, delle esperienze e delle interazioni di un soggetto con il suo ambiente. La sua capacità di integrarsi nel contesto attorno a sè, sulla base delle proprie esigenze e dei bisogni collettivi di un ecosistema “entangled” che l’essere umano sta imparando a conoscere non come entità immobile e passiva, sullo sfondo, quanto piuttosto dinamica, vitale e dotata di forme letteralmente impensabili di intelligenza. Seguendo lo stesso percorso del pensiero di von Uexkull – la cui influenza ha trasceso i confini della biologia per giungere alla filosofia, alla fenomenologia, alla psicanalisi, alla biopolitica, all’antropologia e alla sociologia – il curatore Marco Mancuso con la mostra UMWELT gioca con un’interpretazione estesa del concetto di ambiente, in riferimento ai processi cognitivi di conoscenza e alla totalità dell’esperienza cosciente di un soggetto in relazione agli elementi con cui entra in dialogo. E includendo, nell’equazione della realtà, le più avanzate forme di ricerca scientifica e intelligenza computazionale, attori sempre più protagonisti nell’indagine e nella modellazione del mondo in cui siamo immersi.
Nelle parole dell’artista e teorico James Bridle: “Se tutta l’intelligenza è ecologica – cioè intrecciata, relazionale e appartenente al mondo – allora l’IA ci offre un modo reale per venire a patti con le altre intelligenze che popolano il pianeta e si manifestano per suo tramite. Anziché essere uno strumento per sfruttare ulteriormente il pianeta e gli altri, l’IA è un’apertura verso altre menti, la possibilità di riconoscere appieno una verità che ci è stata nascosta per molto tempo.” (Modi di Essere, 2022). Un soggetto, gli fa eco il curatore Marco Mancuso, in grado non solo di aiutarci ad osservare le altre forme di intelligenza esistenti in natura – per pensare modelli psico-cognitivi “altri” rispetto a quello strettamente umano – ma che, integrato a tutti gli strumenti della tecnoscienza, è capace di osservare il mondo, raccogliere informazioni e immaginare un possibile futuro del pianeta secondo dinamiche non-estrattive e non-gerarchiche.
Attraverso un percorso espositivo articolato in una serie di opere che spaziano da indagini scientifiche a lavori speculativi, da sistemi di data analysis a organismi predittivi, da modelli che integrano elementi biologici e artificiali a possibili architetture di wordling, la mostra UMWELT si pone quindi l’obiettivo di aprire un dibattito sulle potenzialità critiche, estetiche e narrative offerte dallo studio dalle inesplorate forme di agenzia condivisa tra essere umano, macchine computazionali e sistemi naturali.
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Sabato 14 settembre alle ore 16, nel cortile di Palazzo Solmi, in collaborazione con festivalfilosofia si svolgerà il talk, a cura di FMAV, dal titolo Intelligenze Intersecate, Natura e artificio, umano e non-umano, nella mostra Umwelt, In che modo la tecnoscienza può consentirci di comprendere le forme non-umane di intelligenza, relazionandoci a esse all’interno di una nuova cornice di etica ecologica? Questa conversazione, tra Davide Piscitelli di Forensic Architecture e coordinatore del progetto The Nebelivka Hypothesis esposto nella mostra UMWELT e il curatore della mostra Marco Mancuso, moderata da Lorenzo Respi, direttore mostre e collezioni di FMAV, esplora i margini per la costruzione di un nuovo concetto di ambiente, che comprenda al proprio interno – oltre a quella umana – tanto l’intelligenza naturale quanto quella artificiale.
Domenica 29 settembre alle ore 16, in collaborazione con Smart Life Festival, si terrà il talk “Unici e inseparabili. Le connessioni invisibili tra uomo, natura e macchine” con Marco Mancuso, critico e curatore, Laura Palazzani, esperta di bioetica e docente di Filosofia del Diritto all’Università Lumsa di Roma, e Alessandra Gribaldo, docente di Antropologia Culturale all’Università di Modena e Reggio Emilia. L’incontro rifletterà, in chiave transdisciplinare, su punti critici, falsi presupposti e possibili sviluppi legati a nuove modalità di relazione tra essere umano, macchine computazionali e sistemi naturali.
IndirizzoPalazzo Santa Margherita:
Corso Canalgrande, 103, 41121 Modena
Orario
da mercoledì a venerdì, ore 11-13 / 16 -19;
sabato, domenica e festivi: ore 11-19
Visite guidate:
Ogni sabato alle ore 17
Ingresso
Ingresso gratuito
Informazioni
biglietteria@fmav.org
tel. in orario di mostra, Palazzo Santa Margherita 059/2032919
Immagine di copertina
The Way of Flowers_Seed 3053284983_CROSSLUCID, 2023