Il 9 settembre al CAMeC della Spezia non ci sarà solo la nuova inaugurazione della mostra su Giacomo Verde (1956-2020) videoartista e tecnoartista napoletano-empolese. Ci sarà anche un dialogo virtuale tra Verde e il mitico padre della videoarte: il coreano Nam June Paik. Verrà messa in mostra infatti l’opera TV candle (che ha numerose repliche e varianti anche nel nome: Do not Watch Tv; Television; The light after the word) : l’oggetto televisore è diventato una scultura svuotata, riempita solo di una candela accesa. L’opera fa parte della Collezione Cozzani del CAMeC; nella sua variante del 1975 presentata alla Galleria L’Attico di Fabio Sargentini, fu l’immagine simbolo della grande mostra Paik in Italia a Modena nel 2013.
Appropriato l’accostamento di Paik con Giacomo Verde che proprio in quegli anni (fine anni Ottanta) stava lavorando a una dimensione critica della televisione, con interventi proprio sull’oggetto TV: la dimensione ludica, non estranea a entrambi gli artisti, sia pur distanti, li porta a giocare con lo schermo, a usarlo in modo creativo o a distruggerlo, a farne dei pezzi di un impossibile puzzle. Contribuisce a questo accostamento anche l’installazione di Verde della Tv scafandro di AnTVrus(h) (1990-1992), vicino al Paik che “abusa”, divertendosi, della tecnologia per riprodurre sculture-robot giocattolo con Li Tai Po, 1987