Biblioteca F. Serantini * Arsenale cinema
In ricordo di Giacomo Verde …e di Franco Serantini
martedì 3 maggio (ore 17,30) presso il Cinema Arsenale (vicolo Scaramucci, 2 Pisa)
Introducono Sandra Lischi, Franco Bertolucci e Alessandro Giannetti, partecipano anche amiche e amici di Giacomo con testimonianze e ricordi
Il film/documentario «S’era tutti sovversivi» racconta, con interviste e documenti d’epoca, la vita di Franco Serantini (1951-1972) e i tanti modi di essere sovversivi, dalla vita quotidiana (la musica, i consumi, le letture) all’impegno politico, che allora si misurava sulla strada come nelle sedi, in un impegno totale che mescolava pratica pubblica e vita privata. E quei ragazzi invecchiati di trent’anni che raccontano, alla fine, non sono così distanti dai loro omologhi che si sono ritrovati in anni recenti a Seattle e a Genova e credono ancora che un mondo migliore sia possibile.
Giacomo Verde, comparso nel 2020, è nato in provincia di Napoli nel 1956 in una famiglia presto emigrata a Empoli e si è diplomato all’istituto d’arte di Firenze. Cittadino del mondo, ha passato 12 anni a Treviso, ha vissuto a Empoli e a Lucca, lavorando spesso all’estero.
Negli anni Settanta ha fatto animazione teatrale, concerti di musica popolare, teatro di strada e comico. Negli anni Ottanta ha iniziato come pioniere ad allestire progetti di teatro di ricerca, techno-performances e videoarte dedicandosi a mille “attività”, dal suonatore di zampogna agli spettacoli teatrali per ragazzi. Dai primi anni Novanta si è occupato anche di televisione e arte interattiva, realtà virtuale, didattica video, telematica, teoria della comunicazione, accorgendosi di essere anche un “cyberpunk”.
Tra i pionieri nel campo della sperimentazione con le arti elettroniche in Italia, ha operato in un territorio di confine, all’incrocio tra diversi linguaggi e generi. Con coerenza, ironia e un’attitudine hacker, da tempo ha perseguito una ricerca estetica e tecnologica mai disgiunta dall’impegno sociale e politico. Si è occupato dell’utilizzo creativo di tecnologia “povera” per realizzare opere di videoarte, tecno-performances, spettacoli teatrali, installazioni artistiche e laboratori didattici. Ha realizzato più di 300 opere che vanno dalla video-poesia al documentario, dai video matrimoniali alle sigle per la TV, dalle installazioni interattive alle performance. È stato l’inventore del “tele-racconto” – performance teatrale che coniuga narrazione, micro-teatro e macro ripresa in diretta – tecnica utilizzata anche per video-fondali-live in concerti, recital di poesia e spettacoli teatrali. È stato tra i primi italiani a realizzare opere di arte interattiva e net-art. Le sue riflessione e sperimentazioni sulle mutazioni tecno-antropologiche in atto e sulle connessioni tra i diversi generi artistici sono state la sua costante.
È stato docente di Regia all’Accademia Albertina di Torino, del Laboratorio di arti digitali alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Roma Tre e del corso di Spettacolo multimediale alla Alma Artis di Pisa oltre che docente a contratto alla Accademia di belle arti di Carrara e per “Cinema, Musica. Teatro” all’Università di Pisa
La collaborazione di Giacomo con la Biblioteca Franco Serantini iniziò oltre vent’anni fa con un progetto didattico realizzato all’interno di un tirocinio formativo – il primo nel suo genere, con un gruppo di studentesse coordinato dalla professoressa Sandra Lischi della Facoltà di Lettere, corso di laurea in Cinema, musica e teatro dell’Università di Pisa – poi concretizzatosi nel video documentario “S’era tutti sovversivi”. Da allora questa collaborazione insieme a una vera amicizia, di cui la biblioteca va orgogliosa, si sono mantenute e rafforzate negli anni. Nel 2007 ha pubblicato con la casa editrice della biblioteca il volume Artivismo tecnologico. Scritti e interviste su arte, politica, teatro e tecnologia.